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Presentazione del Terzo Bilancio Sociale di CNOS-FAP Regione Lombardia

 Presentazione del Terzo Bilancio Sociale di CNOS-FAP Regione Lombardia

Un impegno concreto per la formazione dei giovani

La Fondazione “Salesiani Lombardia per la Formazione ed il Lavoro – CNOS-FAP” (CNOS-FAP Regione Lombardia) ha recentemente presentato il suo terzo bilancio sociale, un documento che riflette l’impegno costante e profondo nei confronti della formazione e crescita professionale dei giovani. Questo bilancio non solo riporta i numeri, ma descrive le attività delle persone e le finalità dietro le azioni, illustrando i risultati raggiunti e tracciando il cammino per il futuro.

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La missione educativa di Don Bosco

Il cuore della missione del CNOS-FAP è ispirato dalla figura di Don Bosco, un aiuto fondamentale per la crescita umana e professionale di molti giovani. La formazione professionale proposta si rivela una risposta efficace per avvicinarsi ai giovani nel loro contesto di vita. Saper ascoltare i loro bisogni e desideri e fornire gli strumenti necessari per entrare nell’età adulta con dignità e competenza. Questo approccio permette ai giovani di diventare protagonisti nella costruzione di una società moderna, orientata all’innovazione e al progresso, attenta a valorizzare i talenti di ciascuno e solidale con tutti.

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Il processo di redazione del Bilancio Sociale

La redazione di un bilancio sociale è un’operazione complessa e impegnativa. Non si tratta solo di offrire dati numerici, ma di mettere in luce chi opera, con quali finalità, risorse e risultati. Questo confronto con la realtà permette di vagliare le aspettative iniziali e focalizzare i passi successivi. Emergere i successi conseguiti sprona a migliorare, anticipando e preparando il futuro.

Tra gli aspetti più significativi evidenziati nel bilancio, spiccano:

  • Lotta alla dispersione scolastica: l’assunzione di responsabilità nella lotta contro la dispersione scolastica, raggiungendo e coinvolgendo i giovani NEET per inserirli in percorsi professionalizzanti.
  • Integrazione con gli obiettivi strategici del sistema formativo lombardo: particolare attenzione al modello duale, all’orientamento, alle reti sul territorio, alla flessibilità dei percorsi, alla formazione continua e alle politiche attive del lavoro.
  • Cura dei laboratori e delle dotazioni didattiche: impegno nella cura dei laboratori e delle dotazioni didattiche, attivando partenariati significativi con il mondo imprenditoriale per migliorare l’efficacia degli apprendimenti.
  • Esperienze internazionali Erasmus: offerta di esperienze internazionali finanziate dalla Commissione Europea per ragazzi e formatori.
  • Sportelli di ascolto e orientamento: offerta per i ragazzi di momenti di confronto e approfondimento delle loro dinamiche esistenziali, a volte problematiche.
  • Integrazione e qualificazione di giovani provenienti da altri contesti culturali: attenzione all’integrazione e alla qualificazione di giovani provenienti da altri contesti culturali, affinché possano diventare una risorsa per i bisogni lavorativi dei territori.

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Collaborazione e sinergia per il successo

Il successo conseguito è stato possibile grazie al concorso di forze che quotidianamente operano in modo articolato e sinergico. Nei confronti dei formatori e dei responsabili ai vari livelli, sono state attivate azioni incentivanti per riconoscere il valore e incoraggiarne l’affiliazione e la dedizione. L’aggiornamento e la qualificazione del personale sono i presupposti per un’innovazione che funge da volano per lo sviluppo. Le azioni formative consolidate come da programmazione annuale hanno contribuito al rafforzamento delle competenze.

La rete della formazione professionale salesiana

Essere parte della rete della Formazione Professionale Salesiana, sia a livello nazionale che europeo, con la recente costituzione del “Don Bosco Tech Europe”, consente di creare sinergie virtuose e significative interlocuzioni con altre regioni, amministrazioni nazionali e il mondo aziendale. Queste collaborazioni mirano anche a stabilire intese con paesi della sponda opposta del Mediterraneo nel quadro di accordi governativi in via di definizione.

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Conclusioni

Il terzo bilancio sociale della Fondazione CNOS-FAP Regione Lombardia rappresenta un documento prezioso, frutto di un lavoro condotto con grande competenza, intelligenza e dedizione. Questo strumento sarà certamente di aiuto per far crescere una Formazione Professionale Salesiana sempre più adatta ai giovani e alle loro esigenze, in sintonia con il mondo del lavoro. La continua ricerca di miglioramento e la capacità di adattarsi ai cambiamenti sono le chiavi per un futuro promettente per i giovani e la società.

LEGGI IL BILANCIO SOCIALE 2022/2023 CLICCANDO QUI

Esperienza di Job Shadowing in Svezia

Esperienza di Job Shadowing in Svezia

Un tuffo nell’innovazione educativa a Stoccolma

Dal 22 al 26 Aprile 2024, due nostre colleghe del centro di formazione di Milano (Valentina Giancola, referente area personalizzazione e Kathia Guerra formatrice lingua inglese), hanno intrapreso un viaggio formativo a Stoccolma (Svezia). L’obiettivo è stato quello di partecipare ad un programma di job shadowing rivolto al personale docente e non docente del Consorzio VET, di cui CNOS-FAP Regione Lombardia è capofila. Questa iniziativa fa parte del progetto “ACCREDITAMENTO ERASMUS+ CNOS-FAP LOMBARDIA“, codice progetto 2022-1-IT01-KA121-VET-000065424, un’opportunità di crescita professionale e di scambio culturale senza precedenti.

Esperienza di Job Shadowing in Svezia

Job shadowing: contesto del progetto

Nel mese di Novembre 2023, è stato lanciato il “Bando Staff”, ricevendo un’accoglienza entusiastica con 38 candidature per soli 8 posti disponibili. Il job shadowing è stato promosso per la prima volta dal Consorzio, sottolineando l’importanza della mobilità internazionale nell’ambito della formazione professionale. I vincitori hanno avuto la possibilità di scegliere tra diverse destinazioni offerte dal catalogo di UNISER Ecco il loro racconto:

Primo giorno: visita al Quartier Generale di AcadeMedia

Le colleghe hanno iniziato la loro esperienza di job shadowing visitando la sede centrale delle scuole del gruppo AcadeMedia, un centro dove si gestiscono gli aspetti amministrativi e si svolgono corsi di formazione per insegnanti, condotti da docenti e psicologi. AcadeMedia, un ente privato sostenuto finanziariamente dallo stato svedese, coordina trenta istituti che vanno dalla scuola dell’infanzia agli istituti superiori. Ogni studente riceve dallo stato un finanziamento annuo di € 12.000, garantendo così l’accesso gratuito all’istruzione. I ragazzi svedesi iniziano la scuola superiore a 16 anni e terminano a 19. Le scuole si suddividono in “theoretical school” (scuole teoriche, simili ai nostri licei per intenderci) e “vocational school” (formazione professionale). Durante la visita, è stata data particolare attenzione alla puntualità, valore molto rispettato in Svezia, dove essere puntuali significa arrivare dieci minuti prima dell’orario concordato.

Esperienza di Job Shadowing in Svezia

Character education

È stato introdotto anche il concetto di “character education”, un’educazione che mira a formare individui consapevoli, capaci di vivere serenamente in società. L’intervento di una psicologa ha messo in luce l’approccio svedese di lavorare direttamente con i docenti per sostenere l’aspetto psicologico degli studenti.

I docenti che hanno anche una formazione psicologica, insegnano agli studenti come vivere, come comportarsi in società, come riconoscere un disagio psicologico e a comprendere di cosa si tratta, in modo tale che i ragazzi non si sentano spaesati quando provano sensazioni sgradevoli, e questa consapevolezza li aiuta a superare la problematica. Le colleghe hanno riscontrato molte affinità con il sistema preventivo di Don Bosco: anche per gli svedesi la relazione con i ragazzi è fondamentale.

Ogni insegnante in Svezia è anche mentore di 15 studenti, con il compito di guidarli e motivarli verso il successo formativo e l’autonomia. A differenza dell’Italia, in Svezia si tende a non coinvolgere eccessivamente le famiglie nella vita scolastica, preparando gli studenti a gestire autonomamente la loro transizione verso l’età adulta.

Il metodo della character education

Nel pomeriggio le colleghe coinvolte in attività di job shadowing hanno visitato una scuola professionale che si occupa soprattutto di hotellerie e ristorazione, l’RH INTERNATIONAL HOTELL – OCH RESTAURANGSKOLAN. La scuola ha circa 300 studenti e ogni anno formano una classe per l’hotellerie (settore ospitalità e turismo), una di panificazione e due di ristorazione. I ragazzi hanno 20 settimane di tirocinio all’anno. La cosa che ha colpito molto le nostre colleghe è la pacatezza, la calma e l’educazione dei ragazzi. Tutto ciò è possibile perché applicano il metodo della “character education”: i ragazzi sanno come devono comportarsi e lo accettano. Conoscono le regole e sanno che la società si aspetta che le rispettino. La direttrice della scuola ha spiegato che la “character education” è prevista dalla legge ed è un metodo pedagogico che viene sempre seguito.

Esperienza di Job Shadowing in Svezia

Bisogni speciali ed inclusività

In ogni classe ci sono 25 studenti e alcuni hanno “bisogni speciali”. Tuttavia non hanno diagnosi o certificazioni, sono i docenti, in base alle esigenze degli studenti, a stabilire le misure compensative necessarie. Ci hanno spiegato inoltre che gli studenti vengono selezionati in base ai voti in uscita dalla scuola precedente e che i ragazzi con un Q.I. inferiore a 70 vengono mandati direttamente in percorsi personalizzati. Inoltre, se i ragazzi fanno una richiesta, ad esempio se vogliono bere il caffè durante le lezioni, se ne discute insieme e si fa capire loro che questo potrebbe danneggiare il materiale scolastico.

Così si strutturano insieme ai ragazzi regole sensate per il benessere di tutti. La scuola ha blocchi di lezioni che durano due ore e mezza e fanno delle pause decise dall’insegnante. A volte ai ragazzi è concesso uscire dall’aula e fare gli esercizi fuori (su tavolini e divanetti ad esempio). Insomma, è tutto molto libero, fermo restando che però le regole vengono date prima dall’insegnante. Credono molto nella responsabilità e nell’autonomia degli studenti. In aula lavorano a gruppetti, privilegiando il cooperative learning e non danno compiti a casa, perché il lavoro viene svolto prevalentemente a scuola anche al pomeriggio.

Esperienza di Job Shadowing in Svezia

Secondo giorno di job shadowing: bisogni speciali e inclusione

Al mattino le nostre colleghe hanno lavorato sui bisogni speciali e sulla “compensational education” insieme a un’insegnante specializzata in pedagogia, che ha studiato psicologia e che ha lavorato in un reparto di psichiatria. In Svezia non hanno Certificazioni o Diagnosi, di conseguenza preparano la lezione affinché sia inclusiva e comprensibile da tutti fin dall’inizio.

La scuola dev’essere per tutti, ma ritengono che la vera inclusione non sia inserire ragazzi con problematiche importanti in classe. Questo secondo loro comporta la non personalizzazione della didattica e di conseguenza l’insuccesso formativo dei ragazzi con disabilità. Secondo gli svedesi la priorità è dare una possibilità lavorativa a questi ragazzi, e questo è possibile solo con la massima personalizzazione possibile in classi in cui questi ragazzi possono essere seguiti. I ragazzi con difficoltà hanno comunque a disposizione gli strumenti compensativi e il tempo aggiuntivo.

In Svezia non fanno verifiche, ma solo esami di fine anno a giugno. Tuttavia, tre volte all’anno, utilizzano un sistema basato sui colori verde, giallo e rosso. Se l’allievo è verde in una data materia significa che passerà il corso, se è giallo che ha qualche problema, se è rosso che al momento è insufficiente. Non esiste la bocciatura: gli allievi insufficienti in un corso possono recuperare l’anno successivo. Dopodiché hanno approfondito la figura del mentore, che ha il compito di relazionarsi con gli studenti, di monitorare le assenze, di parlare con le famiglie e con i docenti. Le colleghe hanno svolto alcune attività di mentoring finalizzate ad instaurare una relazione con il mentore e/o tra i ragazzi all’interno del gruppo.

Esperienza di Job Shadowing in Svezia

Terzo giorno: visita alla scuola Klara

Le nostre colleghe hanno visitato una “theoretical school”. “Klara”, una scuola “teorica” dove hanno potuto conoscere l’orario di lavoro svolto da un insegnante. Ad esempio per due ore alla settimana gli insegnanti si incontrano per discutere di questioni didattiche o di eventuali problematiche da risolvere all’interno delle classi. La cosa importante nella “compensational education” è quella di mantenere un’atmosfera serena e rilassata per tutti e che i ragazzi si sentano a proprio agio. Chi ha bisogno utilizza materiale compensativo ed è offerto aiuto a tutti. Per favorire l’attenzione degli studenti ritirano i cellulari e utilizzano di rado dispositivi elettronici (fanno un uso limitato di pc e niente IPad) perché ritengono che questo aiuti gli studenti a non distrarsi. Hanno anche ribadito l’importanza di illustrare la “lesson plan” e le pause agli studenti all’inizio di ogni lezione.

Esperienza di Job Shadowing in Svezia

Conclusioni e prospettive

Le scuole visitate rappresentano eccellenze nel panorama educativo svedese e riflettono i principi fondamentali di responsabilità, autonomia e inclusione. Questa esperienza ha offerto alle colleghe coinvolte in attività di job shadowing nuove prospettive e metodi innovativi applicabili anche nel contesto educativo italiano sottolineando l’importanza di un approccio educativo che valorizza l’autonomia e la preparazione degli studenti al mondo adulto.

Guardando al futuro con Don Bosco: l’impronta dei Salesiani a Fiera Didacta Italia 2024

La Fiera Didacta, evento di spicco nel panorama educativo e formativo nazionale e internazionale, ospita, dal 20 al 22 marzo 2024 a Firenze, il mondo salesiano. Con lo stand ubicato nel prestigioso Padiglione Spadolini, i Salesiani si preparano a offrire una visione innovativa e futuristica della formazione, incarnata dallo slogan "Guardando al futuro con Don Bosco".

La Fiera Didacta, evento di spicco nel panorama educativo e formativo nazionale e internazionale, ospita, dal 20 al 22 marzo 2024 a Firenze, il mondo salesiano. Con lo stand ubicato nel prestigioso Padiglione Spadolini, i Salesiani si preparano a offrire una visione innovativa e futuristica della formazione, incarnata dallo slogan “Guardando al futuro con Don Bosco“.

Il CNOS-FAP e la sua mission

Il CNOS FAP, rappresenta un punto di riferimento nell’ambito educativo e formativo in Italia, gestendo oltre 150 scuole e 63 Centri di Formazione Professionale che accolgono più di 40.000 studenti e allievi. L’impegno di questa istituzione si concretizza nell’offrire una formazione che, pur radicata nei valori e nell’esperienza, si proietta con forza verso il futuro, abbracciando le sfide dell’innovazione tecnologica e della digitalizzazione.

Il dialogo tra il Ministro Valditara e Don Giacomazzi

L’inaugurazione della Fiera Didacta ha segnato un momento significativo di riflessione e progettazione sul futuro della formazione professionale. Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, e il Direttore Generale del CNOS FAP, Don Giuliano Giacomazzi, hanno avuto un confronto chiave, promosso dal Presidente di Firenze Fiere S.p.A., Dott. Lorenzo Becattini. Questa discussione ha toccato punti cruciali come la riforma delle scuole tecniche e professionali, l’integrazione dell’intelligenza artificiale nell’educazione e l’approccio educativo di Don Bosco.

La Fiera Didacta, evento di spicco nel panorama educativo e formativo nazionale e internazionale, ospita, dal 20 al 22 marzo 2024 a Firenze, il mondo salesiano. Con lo stand ubicato nel prestigioso Padiglione Spadolini, i Salesiani si preparano a offrire una visione innovativa e futuristica della formazione, incarnata dallo slogan "Guardando al futuro con Don Bosco".

L’alleanza tra formazione e lavoro

Don Giacomazzi ha messo in luce l’importanza di una visione del lavoro che vada oltre la semplice occupazione. Per lui, il lavoro è un’espressione della personalità, un mezzo attraverso il quale gli individui possono esprimere i propri talenti, competenze e progetti di vita. In questo contesto, scuola e lavoro diventano alleati fondamentali, con il lavoro che agisce come strumento di scoperta personale e crescita.

La tempistica delle scelte educative: un paradosso da risolvere

Il dibattito si è poi spostato sulla questione dei tempi delle scelte formative dei giovani. Don Giacomazzi ha evidenziato come la scuola spesso richieda agli studenti di prendere decisioni significative senza averli adeguatamente preparati a questo processo decisionale. Sottolinea l’importanza di un percorso educativo che permetta ai giovani di sperimentare e apprendere l’arte della scelta, attivando così le loro potenzialità.

Il Benessere dei docenti: un focus sul metodo salesiano

Un tema cruciale toccato durante l’incontro è stato quello del benessere dei docenti, spesso messi alla prova da condizioni di stress che possono portare al burn-out. A questo proposito, è stato evidenziato come nelle scuole salesiane, grazie all’approccio educativo e preventivo fondato da Don Bosco, si registri una situazione differente. Questo metodo pone al centro dell’esperienza educativa il benessere degli studenti, ma anche quello dei docenti e degli educatori, fornendo loro strumenti efficaci per affrontare le sfide poste dalle nuove generazioni. L’entusiasmo e l’allegria, pilastri dell’approccio salesiano, sono visti come elementi chiave per una scuola inclusiva e accogliente.

Verso un Futuro dell’educazione integrato e inclusivo

L’incontro tra il Ministro Valditara e Don Giacomazzi apre a riflessioni profonde sul futuro dell’educazione in Italia. La necessità di un approccio che integri innovazione e tradizione, che valorizzi il lavoro come parte integrante del percorso di crescita personale e che ponga attenzione al benessere di studenti e docenti emerge come direzione fondamentale per lo sviluppo di un sistema educativo capace di rispondere alle esigenze del mondo contemporaneo. In questo contesto, la collaborazione tra istituzioni educative, enti di formazione professionale e il mondo del lavoro si conferma come strategia vincente per preparare al meglio le nuove generazioni alle sfide del futuro.

La Fiera Didacta, evento di spicco nel panorama educativo e formativo nazionale e internazionale, ospita, dal 20 al 22 marzo 2024 a Firenze, il mondo salesiano. Con lo stand ubicato nel prestigioso Padiglione Spadolini, i Salesiani si preparano a offrire una visione innovativa e futuristica della formazione, incarnata dallo slogan "Guardando al futuro con Don Bosco".

La Didattica del futuro: progetti e innovazione

La partecipazione alla Fiera Didacta 2024 si arricchisce inoltre di significato attraverso la presentazione di progetti didattici e attività formative che vedono gli allievi protagonisti. L’adozione di tecnologie avanzate, come la robotica, e l’approccio alla didattica digitale rappresentano elementi distintivi dell’offerta formativa salesiana, che mira a preparare i giovani alle professioni del domani, in un contesto di continua evoluzione tecnologica.

La Filosofia educativa di Don Bosco oggi

La scelta di dedicare la Fiera Didacta 2024 alla figura di Don Bosco sottolinea l’attualità del suo messaggio educativo, incentrato sulla capacità di individuare e valorizzare i talenti di ciascun giovane. L’approccio salesiano all’istruzione e alla formazione si basa sull’idea che ogni studente possieda un potenziale unico, che va scoperto, coltivato e guidato verso la realizzazione personale e professionale.

Iniziative e collaborazioni

Oltre alla presenza dello stand, la Fiera Didacta sarà arricchita da una serie di iniziative e workshop, tra cui spicca “Green in Now – la sostenibilità ambientale nella didattica quotidiana“. Significativa anche la collaborazione con lo stand di C&C, che ogni giorno offrirà uno sguardo sulla storia decennale dei percorsi formativi salesiani, con un focus particolare sull’educazione digitale.

Guardando al futuro con Don Bosco

La partecipazione del CNOS FAP Regione Lombardia a Fiera Didacta Italia 2024 si annuncia come un’occasione imperdibile per scoprire le innovazioni nel campo dell’educazione e della formazione professionale. I Salesiani si confermano pionieri di un approccio educativo che, pur radicato nella tradizione, si apre con entusiasmo alle sfide del domani, facendo della tecnologia e dell’innovazione i pilastri di una formazione all’avanguardia.

 

CNOS-FAP Regione Lombardia: una storia di formazione professionale

CNOS-FAP Regione Lombardia: una storia di formazione professionale 3

Tutto ebbe inizio nell’autunno del 1853, quando don Bosco, fondatore dei salesiani, decise di aprire le sue prime scuole professionali. Queste scuole erano caratterizzate dalla presenza di laboratori dedicati a varie professioni, come calzolai e sarti. Nel corso degli anni, si aggiunsero ulteriori laboratori, tra cui una legatoria per i libri, una falegnameria, una tipografia e un’officina per i fabbri ferrai.

Per Don Bosco, la formazione professionale rappresentava un modo concreto di rispondere alle esigenze dei giovani, soprattutto quelli più svantaggiati. Questa idea faceva parte di un progetto educativo più ampio, che mirava all’educazione e all’evangelizzazione dei giovani.

Focalizzandoci sulla Lombardia, i salesiani aprirono corsi professionali a Milano già nel 1894 e a Sesto San Giovanni nel 1948. Tuttavia, fu solo nel 1978, in conformità con l’evoluzione normativa, che fu costituita l’Associazione CNOS-FAP Regione Lombardia.

L’Associazione CNOS-FAP Regione Lombardia fu ufficialmente creata il 14 luglio 1978 e ottenne il riconoscimento giuridico il 19 maggio 2000. Nel 2007, l’Associazione ottenne l’accreditamento per i servizi di formazione e di supporto all’occupazione.

A partire dal 2003, l’Associazione ha iniziato a offrire anche corsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS) in collaborazione con importanti aziende del settore, università e istituti pubblici e privati. Negli anni successivi, il CNOS-FAP Regione Lombardia ha sviluppato progetti anche attraverso il Fondo Sociale Europeo ed i  Fondi Interprofessionali e collabora attivamente con le Fondazioni ITS, distinguendosi come promotore di idee e progetti innovativi.

Dal mese di settembre 2019, la gestione delle attività dell’Associazione è passata alla Fondazione CNOS-FAP Regione Lombardia, che continua a portare avanti la tradizione e l’impegno nella formazione professionale.

Oggi, il CNOS-FAP Regione Lombardia rappresenta un punto di riferimento nel campo della formazione professionale in regione, offrendo una vasta gamma di corsi e programmi mirati a fornire competenze pratiche e professionali ai giovani, contribuendo così alla loro crescita e integrazione nel mondo del lavoro.
La Fondazione continua a promuovere l’innovazione e a collaborare con diverse entità per fornire opportunità di formazione e sviluppo alle nuove generazioni.

25 Maggio Treviglio – L’Apprendistato di Don Bosco, oggi

25 Maggio Treviglio - L'Apprendistato di Don Bosco, oggi 3

Crescita dei contratti di apprendistato

Il 25 Maggio si è tenuto presso l’Aula Magna del Centro Salesiano Don Bosco di Treviglio un incontro-dibattito di grande rilevanza sul tema “L’apprendistato di primo livello, quanto è uno strumento valido per la formazione professionale di uno studente“. L’evento ha offerto uno spazio di riflessione sul contratto di “Apprendizzaggio” ideato da Don Bosco ben 171 anni fa, con il coinvolgimento di esperti del settore e figure di spicco come Elisabetta Donati, dirigente del mercato del lavoro della Provincia di Bergamo, Silvia Valoti di ANPAL Servizi e Michele Bergonzi, Direttore Generale di ITS Move.

La discussione si è incentrata sul ruolo dell’apprendimento come opportunità per studenti, aziende e l’intera collettività. “Sono convinto che l’esperienza formativa in apprendistato sia una forma privilegiata per formare persone competenti“, ha affermato Bergonzi. “In questo processo, tutti vincono: i ragazzi che acquisiscono maturità e competenze, le aziende che seguono il percorso di crescita dei giovani, e la collettività stessa, poiché i giovani rappresentano il nostro futuro“.

Elisabetta Donati ha sottolineato come i numeri dei contratti in apprendistato, in entrambe le sue forme, siano in costante crescita, ma ha evidenziato che, per quanto riguarda l’apprendistato di primo livello, “anche se i numeri sono significativi, si può fare di più. Dal punto di vista dei Centri per l’impiego, è evidente la volontà di sostenere le aziende in questo percorso e promuoverne l’attivazione“.

Mentre l’approccio duale dell’IeFP (Istruzione e Formazione Professionale) è ormai consolidato, la scuola incontra ancora diversi ostacoli. Silvia Valoti di ANPAL Servizi ha sottolineato che “il ragionamento basato sulle competenze rappresenta ancora un enorme ostacolo per gli Istituti Tecnici e, più in generale, per il mondo dell’istruzione. È importante che si riesca a compiere questo passaggio, che è principalmente di natura culturale. Dal punto di vista del Ministero, la dualità è un valore da diffondere su tutto il territorio nazionale, e in questo la Lombardia sta facendo scuola“.

Obiettivo: creare una classe di apprendisti nell’IeFP

Il CNOS-FAP di Treviglio ha avuto un ruolo di rilievo nel dibattito. La testimonianza di Loris Marta, apprendista del quarto anno presso Eurmatic di Treviglio, ha confermato quanto Don Bosco aveva intuito e realizzato già 170 anni fa. Oggi, l’obiettivo è creare un’intera classe di apprendisti nell’IeFP. Dove l’insegnamento si unisce alla possibilità di sognare, focalizzandosi sulle competenze necessarie per affrontare il mondo del lavoro.