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Esperienza di Job Shadowing in Svezia

Esperienza di Job Shadowing in Svezia

Un tuffo nell’innovazione educativa a Stoccolma

Dal 22 al 26 Aprile 2024, due nostre colleghe del centro di formazione di Milano (Valentina Giancola, referente area personalizzazione e Kathia Guerra formatrice lingua inglese), hanno intrapreso un viaggio formativo a Stoccolma (Svezia). L’obiettivo è stato quello di partecipare ad un programma di job shadowing rivolto al personale docente e non docente del Consorzio VET, di cui CNOS-FAP Regione Lombardia è capofila. Questa iniziativa fa parte del progetto “ACCREDITAMENTO ERASMUS+ CNOS-FAP LOMBARDIA“, codice progetto 2022-1-IT01-KA121-VET-000065424, un’opportunità di crescita professionale e di scambio culturale senza precedenti.

Esperienza di Job Shadowing in Svezia

Job shadowing: contesto del progetto

Nel mese di Novembre 2023, è stato lanciato il “Bando Staff”, ricevendo un’accoglienza entusiastica con 38 candidature per soli 8 posti disponibili. Il job shadowing è stato promosso per la prima volta dal Consorzio, sottolineando l’importanza della mobilità internazionale nell’ambito della formazione professionale. I vincitori hanno avuto la possibilità di scegliere tra diverse destinazioni offerte dal catalogo di UNISER Ecco il loro racconto:

Primo giorno: visita al Quartier Generale di AcadeMedia

Le colleghe hanno iniziato la loro esperienza di job shadowing visitando la sede centrale delle scuole del gruppo AcadeMedia, un centro dove si gestiscono gli aspetti amministrativi e si svolgono corsi di formazione per insegnanti, condotti da docenti e psicologi. AcadeMedia, un ente privato sostenuto finanziariamente dallo stato svedese, coordina trenta istituti che vanno dalla scuola dell’infanzia agli istituti superiori. Ogni studente riceve dallo stato un finanziamento annuo di € 12.000, garantendo così l’accesso gratuito all’istruzione. I ragazzi svedesi iniziano la scuola superiore a 16 anni e terminano a 19. Le scuole si suddividono in “theoretical school” (scuole teoriche, simili ai nostri licei per intenderci) e “vocational school” (formazione professionale). Durante la visita, è stata data particolare attenzione alla puntualità, valore molto rispettato in Svezia, dove essere puntuali significa arrivare dieci minuti prima dell’orario concordato.

Esperienza di Job Shadowing in Svezia

Character education

È stato introdotto anche il concetto di “character education”, un’educazione che mira a formare individui consapevoli, capaci di vivere serenamente in società. L’intervento di una psicologa ha messo in luce l’approccio svedese di lavorare direttamente con i docenti per sostenere l’aspetto psicologico degli studenti.

I docenti che hanno anche una formazione psicologica, insegnano agli studenti come vivere, come comportarsi in società, come riconoscere un disagio psicologico e a comprendere di cosa si tratta, in modo tale che i ragazzi non si sentano spaesati quando provano sensazioni sgradevoli, e questa consapevolezza li aiuta a superare la problematica. Le colleghe hanno riscontrato molte affinità con il sistema preventivo di Don Bosco: anche per gli svedesi la relazione con i ragazzi è fondamentale.

Ogni insegnante in Svezia è anche mentore di 15 studenti, con il compito di guidarli e motivarli verso il successo formativo e l’autonomia. A differenza dell’Italia, in Svezia si tende a non coinvolgere eccessivamente le famiglie nella vita scolastica, preparando gli studenti a gestire autonomamente la loro transizione verso l’età adulta.

Il metodo della character education

Nel pomeriggio le colleghe coinvolte in attività di job shadowing hanno visitato una scuola professionale che si occupa soprattutto di hotellerie e ristorazione, l’RH INTERNATIONAL HOTELL – OCH RESTAURANGSKOLAN. La scuola ha circa 300 studenti e ogni anno formano una classe per l’hotellerie (settore ospitalità e turismo), una di panificazione e due di ristorazione. I ragazzi hanno 20 settimane di tirocinio all’anno. La cosa che ha colpito molto le nostre colleghe è la pacatezza, la calma e l’educazione dei ragazzi. Tutto ciò è possibile perché applicano il metodo della “character education”: i ragazzi sanno come devono comportarsi e lo accettano. Conoscono le regole e sanno che la società si aspetta che le rispettino. La direttrice della scuola ha spiegato che la “character education” è prevista dalla legge ed è un metodo pedagogico che viene sempre seguito.

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Bisogni speciali ed inclusività

In ogni classe ci sono 25 studenti e alcuni hanno “bisogni speciali”. Tuttavia non hanno diagnosi o certificazioni, sono i docenti, in base alle esigenze degli studenti, a stabilire le misure compensative necessarie. Ci hanno spiegato inoltre che gli studenti vengono selezionati in base ai voti in uscita dalla scuola precedente e che i ragazzi con un Q.I. inferiore a 70 vengono mandati direttamente in percorsi personalizzati. Inoltre, se i ragazzi fanno una richiesta, ad esempio se vogliono bere il caffè durante le lezioni, se ne discute insieme e si fa capire loro che questo potrebbe danneggiare il materiale scolastico.

Così si strutturano insieme ai ragazzi regole sensate per il benessere di tutti. La scuola ha blocchi di lezioni che durano due ore e mezza e fanno delle pause decise dall’insegnante. A volte ai ragazzi è concesso uscire dall’aula e fare gli esercizi fuori (su tavolini e divanetti ad esempio). Insomma, è tutto molto libero, fermo restando che però le regole vengono date prima dall’insegnante. Credono molto nella responsabilità e nell’autonomia degli studenti. In aula lavorano a gruppetti, privilegiando il cooperative learning e non danno compiti a casa, perché il lavoro viene svolto prevalentemente a scuola anche al pomeriggio.

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Secondo giorno di job shadowing: bisogni speciali e inclusione

Al mattino le nostre colleghe hanno lavorato sui bisogni speciali e sulla “compensational education” insieme a un’insegnante specializzata in pedagogia, che ha studiato psicologia e che ha lavorato in un reparto di psichiatria. In Svezia non hanno Certificazioni o Diagnosi, di conseguenza preparano la lezione affinché sia inclusiva e comprensibile da tutti fin dall’inizio.

La scuola dev’essere per tutti, ma ritengono che la vera inclusione non sia inserire ragazzi con problematiche importanti in classe. Questo secondo loro comporta la non personalizzazione della didattica e di conseguenza l’insuccesso formativo dei ragazzi con disabilità. Secondo gli svedesi la priorità è dare una possibilità lavorativa a questi ragazzi, e questo è possibile solo con la massima personalizzazione possibile in classi in cui questi ragazzi possono essere seguiti. I ragazzi con difficoltà hanno comunque a disposizione gli strumenti compensativi e il tempo aggiuntivo.

In Svezia non fanno verifiche, ma solo esami di fine anno a giugno. Tuttavia, tre volte all’anno, utilizzano un sistema basato sui colori verde, giallo e rosso. Se l’allievo è verde in una data materia significa che passerà il corso, se è giallo che ha qualche problema, se è rosso che al momento è insufficiente. Non esiste la bocciatura: gli allievi insufficienti in un corso possono recuperare l’anno successivo. Dopodiché hanno approfondito la figura del mentore, che ha il compito di relazionarsi con gli studenti, di monitorare le assenze, di parlare con le famiglie e con i docenti. Le colleghe hanno svolto alcune attività di mentoring finalizzate ad instaurare una relazione con il mentore e/o tra i ragazzi all’interno del gruppo.

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Terzo giorno: visita alla scuola Klara

Le nostre colleghe hanno visitato una “theoretical school”. “Klara”, una scuola “teorica” dove hanno potuto conoscere l’orario di lavoro svolto da un insegnante. Ad esempio per due ore alla settimana gli insegnanti si incontrano per discutere di questioni didattiche o di eventuali problematiche da risolvere all’interno delle classi. La cosa importante nella “compensational education” è quella di mantenere un’atmosfera serena e rilassata per tutti e che i ragazzi si sentano a proprio agio. Chi ha bisogno utilizza materiale compensativo ed è offerto aiuto a tutti. Per favorire l’attenzione degli studenti ritirano i cellulari e utilizzano di rado dispositivi elettronici (fanno un uso limitato di pc e niente IPad) perché ritengono che questo aiuti gli studenti a non distrarsi. Hanno anche ribadito l’importanza di illustrare la “lesson plan” e le pause agli studenti all’inizio di ogni lezione.

Esperienza di Job Shadowing in Svezia

Conclusioni e prospettive

Le scuole visitate rappresentano eccellenze nel panorama educativo svedese e riflettono i principi fondamentali di responsabilità, autonomia e inclusione. Questa esperienza ha offerto alle colleghe coinvolte in attività di job shadowing nuove prospettive e metodi innovativi applicabili anche nel contesto educativo italiano sottolineando l’importanza di un approccio educativo che valorizza l’autonomia e la preparazione degli studenti al mondo adulto.

9-10 Aprile 2024: secondo Transnational Meeting di iMech+

9-10 Aprile 2024: secondo Transnational Meeting di iMech+

Il Progetto iMech+

Tra il 9 e il 10 aprile, si è tenuto a Berlino, il secondo Transnational Meeting del progetto iMech+. Questo evento ha visto la partecipazione dei coordinatori partner provenienti da Finlandia, Spagna, Francia, Germania e Cile. iMech+ rappresenta un’iniziativa chiave nel contesto della Formazione Professionale e Tecnica (VET), mirata a rispondere alle sfide dell’Industria 4.0.

La visione del progetto iMech+

Il progetto iMech+ si distingue per il suo approccio innovativo volto a migliorare la qualità della formazione VET. Attraverso l’esperienza maturata nei precedenti progetti KA1 VET, iMech+ affronta la crescente necessità di una forza lavoro altamente specializzata, capace di adattarsi ai cambiamenti rapidi indotti dalla digitalizzazione, dalla sostenibilità e dall’internazionalizzazione. L’obiettivo principale è aggiornare le competenze degli insegnanti e promuovere strategie di inclusione, fornendo agli istituti VET gli strumenti per offrire formazione di qualità, soprattutto a gruppi vulnerabili.

9-10 Aprile 2024: secondo Transnational Meeting di iMech+

Dettagli del meeting di Berlino

Il meeting svoltosi presso la sede del Georg-Schlesinger-Schule, ha permesso ai partecipanti di rivisitare le buone prassi emerse nei precedenti training events tenutisi in Finlandia, Spagna e Italia. Si è discusso approfonditamente delle prossime scadenze e delle fasi conclusive del progetto, in vista della sua chiusura prevista per il prossimo 26 agosto. Le due giornate di incontri hanno permesso di delineare chiaramente le strategie per il follow-up e l’implementazione delle best practices.

Cultura e team building

Oltre agli aspetti formali, il meeting ha offerto ai partecipanti la possibilità di esplorare Berlino, visitando i principali luoghi d’interesse. Questo elemento ha contribuito a rafforzare la coesione del team e a integrare ulteriormente i valori di scambio culturale e comprensione reciproca che iMech+ promuove.

9-10 Aprile 2024: secondo Transnational Meeting di iMech+

Il Meeting Finale a Besançon

Il prossimo ed ultimo meeting di coordinamento si terrà a Besançon, ospitato dal partner francese Campus des métiers et des qualifications. Questo incontro sarà cruciale per concludere il progetto, consolidare i risultati ottenuti e pianificare le future iniziative post-iMech+.

Conclusioni

Il secondo Transnational Meeting di iMech+ ha segnato una tappa significativa nel percorso del progetto, consolidando le fondamenta per una formazione VET più inclusiva e all’avanguardia. Gli sforzi congiunti dei partner internazionali stanno delineando un futuro promettente per la formazione tecnica e professionale, essenziale per il progresso socio-economico globale.

Progetto ATHOS: un’esperienza di mobilità PRO a Siviglia

Progetto ATHOS: un'esperienza di mobilità PRO a Siviglia 3

Il progetto Athos si avvia alla sua conclusione

La scorsa settimana, è rientrato il nostro ultimo studente in mobilità del progetto ATHOS, finanziato dal programma Erasmus+, che giungerà ufficialmente alla sua conclusione il prossimo 30 novembre. Questo progetto ha fornito ai partecipanti l’opportunità di sviluppare competenze tecniche e professionali attraverso tirocini all’estero, con l’obiettivo di migliorare la loro occupabilità al termine degli studi.

L’indimenticabile esperienza a Siviglia

Uno dei partecipanti, Mohamed Manzocchi, ha avuto l’opportunità di vivere un’esperienza eccezionale all’interno del progetto ATHOS. Partito il 25 luglio insieme ad altri 8 studenti dell’IIS Enzo Ferrari di Monza (partner del Consorzio per le mobilità VET di cui come CNOS-FAP Lombardia siamo capofila), Mohamed ha svolto un periodo di mobilità PRO della durata di 12 settimane, il doppio delle tradizionali 6 settimane. Sebbene il suo viaggio sia giunto al termine il 22 ottobre, i ricordi di questa straordinaria esperienza continuano a vivere in lui. Il suo coinvolgimento in questo programma di tirocinio all’estero ha rappresentato un’occasione unica di crescita personale e professionale.

Crescita personale e professionale senza paragoni

Mohamed sottolinea che questa esperienza all’estero gli ha consentito di scoprire nuove passioni e coltivare quelle già presenti, come l’amore per le lingue e la fotografia. Inoltre, ha imparato a gestire le sfide in un ambiente straniero e ad adattarsi a situazioni impreviste. Quest’esperienza ha notevolmente aumentato la sua consapevolezza delle sue capacità e dei suoi punti deboli.

Un consiglio universale

La testimonianza di Mohamed è chiara: consiglia vivamente questa esperienza a tutti, anche a coloro che non hanno l’intenzione di trasferirsi all’estero. Ciò è dovuto al fatto che questa esperienza possiede un valore intrinseco sia dal punto di vista lavorativo, arricchendo il curriculum con una prospettiva internazionale, sia dal punto di vista personale, offrendo l’opportunità di sviluppare abilità sociali e di vivere una convivenza interculturale. Mohamed invita tutti a interagire con le persone locali, ad aprirsi a nuove amicizie internazionali e a scoprire meglio se stessi attraverso questa straordinaria avventura.

Conclusioni

Il progetto ATHOS ha rappresentato un’opportunità straordinaria per gli studenti di acquisire competenze tecniche e di vivere esperienze indimenticabili all’estero. La testimonianza di Mohamed è un esempio tangibile di come questa iniziativa possa cambiare la vita degli studenti, contribuendo al loro sviluppo personale. CNOS-FAP Regione Lombardia continuerà a sostenere progetti come ATHOS, che arricchiscono le vite dei giovani studenti e li preparano per il futuro.

CNOS FAP Regione Lombardia: Progetto Athos e Accreditamento VET 2022 aprono le porte all’esperienza internazionale

CNOS FAP Regione Lombardia: Progetto Athos e Accreditamento VET 2022 aprono le porte all'esperienza internazionale 3

CNOS FAP Regione Lombardia sta offrendo agli studenti dei Centri di Formazione Professionale due straordinarie opportunità di mobilità all’estero, grazie al programma Erasmus+. Il progetto ATHOS – Acquiring TecHnical cOmpetencies and Skills e l’Accreditamento VET 2022 consentono ai giovani di arricchire le proprie competenze tecniche e professionali, allineandole alle esigenze del mercato del lavoro attuale.

ATHOS – Formazione tecnica oltre i confini

Nell’ambito del progetto ATHOS, CNOS FAP Regione Lombardia sta promuovendo percorsi di tirocinio da svolgersi in un altro paese dell‘Unione Europea. L’obiettivo principale è fornire agli studenti dei centri di formazione l’opportunità di acquisire competenze tecniche e professionali attraverso incarichi in linea con le esigenze territoriali, aumentando così le loro prospettive di occupabilità al termine degli studi.

La scorsa settimana, un gruppo di giovani provenienti da diversi centri di formazione professionale, tra cui AFP Clusone, Centro Aldo Moro, il nostro Centro di Formazione di Treviglio e Galdus Milano, accompagnati dalla prof.ssa Vittoria Palamini di AFP Clusone, ha preso parte a questa avventura. I ragazzi hanno intrapreso un’esperienza di tirocinio di circa 6 settimane presso varie aziende spagnole, a Zaragoza. Questo progetto rappresenta un’opportunità unica per i giovani di arricchire il proprio bagaglio di competenze e di confrontarsi con realtà lavorative internazionali.

Accreditamento VET 2022: Esperienze di tirocinio oltre i confini

L’Accreditamento Erasmus+ VET Salesiani Lombardia per la formazione ed il lavoro – CNOS-FAP, approvato nel 2022, offre l’opportunità a 37 studenti provenienti da centri di formazione e scuole superiori della Lombardia, del Veneto e dell’Emilia Romagna di vivere un’esperienza di tirocinio all’estero della durata di 6 settimane.

Questi giovani talenti hanno conquistato la borsa di studio grazie all’accreditamento VET 2022 delle loro scuole all’interno del consorzio. Il bando per l’assegnazione di percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento, finanziati dal programma Erasmus+, ha permesso loro di ottenere questa straordinaria opportunità. Nella scorsa settimana, un gruppo di studenti, guidati dalla nostra tutor Xenia, si è diretto verso Granada per intraprendere i rispettivi tirocini.

Tra i partecipanti, Tommaso, dell’IPSSEC Olivetti, un istituto alberghiero, svolgerà uno stage di 6 settimane come cuoco in un rinomato hotel. Gli altri 4 ragazzi, Ilaria, Emir, Mauro e Alessio della scuola d’arte applicata Andrea Fantoni di Bergamo, avranno l’opportunità di approfondire le loro conoscenze nel campo grafico. Ilaria, Emir e Alessio svolgeranno il tirocinio in ambito grafico. Mentre Mauro sarà inserito in uno showroom di cucine, mettendo in pratica le sue competenze come tecnico del legno (progettazione e montaggio).

CNOS FAP Regione Lombardia si conferma protagonista nel campo dell’istruzione professionale. Offre ai giovani l’opportunità di arricchire il proprio percorso di formazione con esperienze internazionali significative. Grazie ai progetti ATHOS e all’Accreditamento VET 2022, gli studenti possono ampliare le proprie competenze tecniche e professionali, accrescendo le loro possibilità di successo in un mondo del lavoro in continua evoluzione.